Antonio Erbetta e Encyclopaideia: un’intrapresa culturale tra impegno e radicalità, E. Madrussan
Da Encyclopaideia n° 36, 2013, Anno XVII.
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Antonio Erbetta e Encyclopaideia: un’intrapresa culturale tra impegno e radicalità
Elena Madrussan
Il saggio esplora la matrice fenomenologico-esistenziale del lavoro culturale di Antonio
Erbetta assumendo a pretesto temporale il decennio di condirezione della Rivista Encyclopaideia,
che corrisponde non a caso ad un periodo particolarmente significativo
della sua produzione. In questa chiave, pur tenendo sempre in conto la pluralità di
declinazioni di un lavoro impegnato davvero in molte direzioni, l’attenzione si concentra,
in particolare, sull’esemplare paradigma della giovinezza. Infatti, nello studio che
Erbetta dedica alla questione (Il tempo della giovinezza, 2001), sono presenti almeno
due snodi fondamentali: la lettura critica delle sedimentazioni culturali che, nella loro
semplificazione, riducono la giovinezza a condizione transitoria; la proposta di una
inversione di sguardo che le restituisca tutta la problematicità del suo essere “situazione
pedagogica”. Ad unire questi due livelli d’analisi è la radicalità dell’esperienza morale
della scelta, la quale diventa cifra del tempo della giovinezza. Un duplice binario, dunque,
quello proposto da Erbetta, che si fa chiave di comprensione, in fondo, della sua
figura intellettuale: la radicalità della critica come strumento metodologico e l’eticità
dell’impegno come orizzonte progettuale. Di qui la documentata idea di poter fare di
questi due elementi le caratteristiche più proprie della sua intrapresa culturale in e con
Encyclopaideia, accompagnati sempre dai temi della curiosità intellettuale, della crisi
come occasione di trasformazione esistenziale e sociale, della digressione come postura
critica.
Parole chiave: Pedagogia fenomenologico-esistenziale – Impegno – Scelta – Giovinezza
English abstract
Antonio Erbetta and Encyclopaideia: A Cultural Entrepreneurship Between
Commitment and Radicalism
The essay explores the existential and phenomenological roots of Antonio Erbetta’s cultural
production, choosing as a temporary reference the ten year-coeditorship of the
Encyclopaideia revue, a period not by chance particularly relevant among his lifetime work. Thus – even though the Author takes into account the various directions of a
work engaged in many fields – the main focus is on the exemplary paradigm of youth.
As a matter of fact, in Erbetta’s essay on that subject (Il tempo della giovinezza, 2001),
there are at least two key points: a critical approach to the cultural inheritance that,
oversimplifying it, limits youth to a temporary state; the suggestion of a détournement
able to give back to the youth the whole complexity of a “pedagogical situation”. Those
two themes of analysis are linked by the moral experience of choice, which becomes representative
of the time of youth. Erbetta therefore sets forth a double approach which is
also the key to understanding his intellectual figure: the radical critique as a methodological
tool and the ethicality of engagement as an horizon of project. This results into
the idea, proved by documents, that those two elements can be seen as the most peculiar
features of his cultural undertaking with and in Encyclopaideia, always side by side
with the themes of intellectual curiosity, crisis as opportunity for existential and social
change and digression as a critical attitude.
Youth